La Due Diligence Ambientale (DDA) è il processo investigativo che viene messo in atto per analizzare valore e condizioni di un'azienda, o di un ramo di essa, per la quale vi siano intenzioni di acquisizione o investimento.
Questo tipo di analisi, applicato al comparto ambientale, ha la finalità di mettere in evidenza e misurare i rischi, le passività e le violazioni normative palesi o latenti in ambito ambientale che quindi incidono sul valore di una proprietà (interi stabilimenti, singoli impianti, terreni o edifici residenziali).
Come si svolge?
La procedura si svolge in due fasi distinte, di seguito brevemente riassunte.
La prima fase prevede uno studio del sito e della sua storicità. L’obiettivo è identificare le possibili non conformità e passività ambientali (ad es. contaminazione dei terreni o delle acque sotterranee) ed elaborare la relativa valutazione qualitativa del rischio. L’analisi parte, di prassi, da un sopralluogo sul sito e contempla un’analisi documentale approfondita.
La seconda fase prevede l’esecuzione delle indagini dirette necessarie a raggiungere gli obiettivi della Due Diligence qualora le informazioni ottenute dalla Fase I non si rivelassero sufficienti. Consiste, essenzialmente, in campionamenti in sito propedeutici alle successive analisi chimiche in laboratorio per identificare e circoscrivere la potenziale passività. A titolo di esempio, si valuta l’eventuale presenza di amianto e di altre sostanze pericolose, si verificano le condizioni di sicurezza e di integrità degli impianti, vengono svolte indagini ambientali sulla qualità di suolo ed acque.
Gli esiti delle indagini vengono sistematizzati e rielaborati al fine di definire gli interventi necessari a valorizzare il sito e ad assicurare la conformità alla normativa vigente, permettendo di quantificare i relativi costi di realizzazione.